La storia del Gruppo

IL PRIMO RIPARTO ASCI

A Follina lo Scautismo giunse nel lontano 1923, ad opera del Rev.mo Padre Anacleto M. Milani e del Cappellano P. Luigi M. Crippa dell’Ordine dei Servi di Maria, giunti in paese solo 8 anni prima, nel 1915. Il Riparto fu affidato alla direzione di Luigi Tandura, classe 1902, allora ventunenne.
Il nucleo di esploratori fu iscritto all’ASCI, Associazione Scautistica Cattolica Italiana, nell’autunno di quell’anno, e registrato ufficialmente il 18 dicembre 1923 con il nome di “Follina 1°, S. Filippo Benizi”, al numero progressivo 511.
Su “L’Esploratore Veneto”, quindicinale dell’ASCI veneta, si legge:
Solenne Inaugurazione del Riparto di Giovani Esploratori Cattolici “S. Filippo Benizi”
Anche per Follina la gradita sorpresa. Li avevamo visti, ammirati nella loro simpatica e impeccabile divisa, ma il più bello non se l’aspettavano i più.
Domenica 16 settembre [1923], festa di Maria SS. Addolorata, giorno della massima solennità per la nostra Abbaziale, i fedeli videro di buon mattino un forte nucleo di giovani accostarsi devotamente alla S. Comunione. Era questo il primo segnale d’allarmi. Alle 9.30 Sua E. R.ma Mons. Giuseppe dei Conti di Sanfermo, preceduto dai ministri faceva il solenne ingresso per celebrare la Messa Pontificale. Aveva appena indossati i sacri paramenti, quando gli sguardi di tutti si volsero verso la porta principale della Chiesa, attirati dal ritmo cadenzato del passo di venticinque Giovani Esploratori, che facevano a loro volta il loro primo ingresso ufficiale nello splendido tempio. Non so descrivere, perché è impossibile, la profonda, dirò anche commovente impressione che destò in tutti i presenti la sfilata degli Scouts preceduti dalle bandiere e dalla fiamma del Riparto. Sogno! No, realtà! e dall’altare la vergine Incoronata aspettava quelle giovani speranze della parrocchia per benedirle in uno con i loro vessilli per mano di Sua Ecc. R.ma, il quale, finita la cerimonia, non poté fare a meno di dare sfogo alla sua ammirazione rivolgendo toccanti parole inneggianti al riparto, e implorando le più elette benedizioni, come caparra di un consolante “crescite et multiplicamini” a bene della cara Follina.
Gli Scouts cominciarono subito a dar prova della loro disciplina e della loro pietà assistendo in parata, nell’ampio presbiterio a tutte le non brevi Funzioni, cioè tanto alla Messa Pontificale, quanto ai Vespri Pontificali nel pomeriggio.
Non parlo dell’allegria e dell’invidia suscitata in altri giovani.
Speriamo che questa santa invidia, sia sprone agli iscritti a ben perseverare, e agli altri di scegliere come mezzo più facile per appartenere al nostro Riparto la ferrea volontà e la buona condotta.
Un plauso a Sua Ecc. R.ma che ha voluto onorare con la sua presenza la solenne cerimonia. Un ringraziamento di cuore a nome di tutti i giovani al R.mo P. Anacleto cav. Milani, il “vero Protettore” del Riparto e ai signori Meneghin Alessandro, Tandura Antonio e Moretti Angelo, rispettivamente padrini dei Vessilli.
Un grazie di cuore anche a tutti i Benefattori e a coloro che in qualche modo hanno cooperato alla santa impresa.
P. Luigi Crippa
Cappellano del Riparto
[Da “L’Esploratore Veneto”, anno II, n° 18, del 16 IX 1923]

Il Riparto di Follina faceva parte del Commissariato di Zona “Quartier del Piave” che comprendeva anche i Riparti Pieve di Soligo 1° “Giuseppe Toniolo” e Pieve di Soligo 2° di Solighetto.
Fin da subito gli scout follinesi si distinsero a livello provinciale e regionale: nell’aprile 1924 risultarono primi alle “Gare di Religione” provinciali e nell’autunno dello stesso anno guadagnarono la “medaglia d’oro di primo grado” alla “Esposizione Regionale dei Lavori Scautistici” di Venezia. Per la consegna della medaglia giunsero a Follina il Commissario Regionale, cav. Giovanni Ponti (che nel dopoguerra sarà Sindaco di Venezia e poi parlamentare e Ministro della Repubblica) e l’Assistente Regionale, Mons. Mario Vianello (che dal 1926 sarà nominato Canonico Onorario di San Marco, in Venezia), nonché il Vescovo di Ceneda Mons. Eugenio Beccegato.
I primi censiti per l’anno scout 1923-1924 sono venticinque: 14 “Seniori” (quelli che poi nel dopoguerra saranno chiamati Rover, ragazzi sopra i 16 anni), 9 Esploratori e 1 Lupetto, oltre al Capo Riparto. Diciannove gli iscritti nel 1926, tra i quali Marino De Mari, caduto nel 1936 in Africa Orientale Italiana all’età di 22 anni.
Il gruppo cessò le attività a seguito dello scioglimento imposto dal governo fascista con il Regio Decretro Legge n° 5 del 9 gennaio 1927: esso vietava i gruppi scout cattolici nei centri con meno di 20.000 abitanti, includendo quindi i paesi come Follina e gli altri della zona, per evitare sovrapposizioni e “concorrenza” con la neonata ONB, Opera Nazionale Balilla.
A Follina lo Scautismo non rinasce ufficialmente che nel 2003.
Però va segnalata un’altra iniziativa che prende vita e forma negli anni quaranta e cinquanta in paese, e più precisamente nel Seminario Minore dell’Ordine dei Servi di Maria, che era ospitato nello stabile in cui ora ha sede la casa di Riposo “San Giuseppe”.
I ragazzi che frequentavano il Seminario infatti diedero vita ai GEM, i Giovani Esploratori Mariani, e nelle attività extracurricolari erano divisi in squadriglie con tanto di guidoni, uscite e campeggi estivi.

LA RINASCITA DEL GRUPPO

Nel 2003 per iniziativa del Parroco e Priore, P. Francesco M. Polotto, si costituiscono due Unità di Guide ed Esploratori, che fin da principio vengono censite con il Gruppo scout Polpet 1° dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici. A dar vita all’attività vi sono Andrea Padoin e Vania Frezza, con l’aiuto di Davide Rosa e Samuele Pillonetto. A loro si uniscono presto Lisa Scapol e Fabio Tittonel, e le attività iniziano a raccogliere un certo numero di ragazzi e ragazze, che arrivano a vestire l’uniforme scout nella primavera 2004.
Le prime Promesse si svolgono in riva al Lago di Santa Croce, e già in quell’occasione viene scelto un fazzolettone proprio per le unità follinesi, differente da quello rosso e verde di Polpet.
I colori scelti a Follina sono l’azzurro, in onore della Madonna che da secoli protegge il paese la Vallata intera, il rosso (che assieme all’azzurro è nel gonfalone comunale) e il giallo (che con l’azzurro ricorda il velo e la corona di Maria). Si indossano così i colori che verranno mantenuti per tutte le Unità di Follina, e che vengono usati per ricamare le prime Fiamme di Riparto.
I Capi follinesi partecipano attivamente agli incontri della Direzione di Gruppo di Polpet e agli eventi promossi dal Distretto FSE Belluno-Trentino-Alto Adige. Nell’autunno del 2006 Alessandro Manca, di Polpet, si rende disponibile per formare un Branco di Lupetti, e l’iniziativa ha subito successo. Nasce così il Branco “Alba sulle Rupi” tuttora diretto da Alessandro – Akela con l’aiuto – negli anni – di numerosi Capi e Rovers disposti a scendere dal bellunese tutte le settimane a Follina.
Nell’autunno 2007 le prime Guide giungono all’età di uscire dal Riparto, e danno vita al Fuoco di Scolte “Pietre Vive”, grazie all’impegno di Antonella Galantin prima e di Elisa David poi, entrambe di Belluno. Le Scolte fin da subito si danno un gran da fare: iniziano la collaborazione con la Caritas foraniale, con la Casa di Riposo, prestano il loro servizio dove ci sia bisogno. Nell’estate 2008 partecipano come barelliere al pellegrinaggio diocesano a Lourdes promosso dall’UNITALSI, l’estate successiva sono in Abruzzo in una tendopoli di sfollati dal terremoto; inoltre iniziano a dedicarsi all’attività stessa delle Unità, rendendosi disponibili per le ragazze più giovani. È così che nell’autunno 2009 si riesce a dar vita anche al Cerchio di Coccinelle, grazie alla determinazione di Sara, con l’aiuto poi di Giulia e Giovanna.
Nell’autunno 2009 entra in gruppo anche Benvenuta Galleazzi, mamma di due ragazzi del Riparto che accetta di giocarsi appieno nella grande avventura. Pronuncia la sua Promessa scout dopo pochi mesi (in una bella sera stellata, a meno nove gradi!) e si dedica fattivamente alle Guide, con l’aiuto di un’altra scolta, Marta.
Infine, sempre nel 2009, il primo Esploratore giunge al termine del cammino in Riparto, ed accetta di divenire Rover, unendosi al Clan intergruppo “Beato Giovanni XXIII” di Polpet/Longarone e salendo così settimanalmente a Ponte nelle Alpi per le riunioni.
L’anno 2010/2011 si apre con la prospettiva di consolidare le Unità numericamente: nasce in questi giorni la terza squadriglia di Esploratori, il Branco è ormai al numero massimo di bambini e Coccinelle e Guide aumentano di numero.
Per la nascita del Gruppo autonomo si è scelto il nome di “Santa Maria di Sanavalle”, antica denominazione dell’Abbazia di Follina, scelto dai Cistercensi che proprio in Vallata diedero un forte impulso ai lavori di bonifica e agricoli, rendendo la Vallata proprio una “sana valle”. In questo modo il Gruppo intende sancire la sua unione al territorio della Vallata, da cui proviene la maggior parte dei ragazzi in attività.
Per iniziare “con il piede giusto” le Unità di Follina, d’intesa con Alessandro Galantin, Capo Gruppo di Polpet, hanno scelto di proporre l’incarico di Capo Gruppo all’attuale Commissario di Distretto, Aldo De Menech di Longarone.