Santa Caterina da Siena

SANTA CATERINA DA SIENA

Patrona d’Italia e di tute le scolte
Si festeggia il 29 aprile

La vita di Santa Caterina da Siena

Caterina nasce a Siena il 25.3.1347, dal tintore Jacopo Benincasa e da Lapa di Puccio de’ Piacenti. E’ la 24.ma, gemella, di 25 fratelli e sorelle.

All’età di sei anni (1353) ha la prima visione (via del Costone) di Cristo Pontefice, accompagnato dagli apostoli Pietro e Paolo e dall’evangelista Giovanni; è un’esperienza fondamentale per tutta la sua vita, infatti intuisce che deve rivolgere cuore e mente a Dio facendo sempre la Sua volontà. A sette anni fa voto di verginità perpetua; ma la famiglia ostacola la vocazione e la vorrebbe maritare. Le impediscono di avere una camera per sé e la costringono a servire in casa. Un giorno il padre la sorprende in preghiera con una colomba aleggiante sul capo. Decide allora di lasciare libera la giovane di scegliere la propria strada.

Dopo anni di preghiere e penitenze, riceve (1363) l’abito domenicano del Terz’ordine (Mantellate, laiche). Nella sua cameretta, molto spoglia, conduce per alcuni anni vita di penitenza.

A venti anni (1367) impara a leggere, riceve l’anello delle mistiche nozze con Gesù, detta le prime lettere, ha inizio la sua attività caritativa: poveri, malati, carcerati, spesso ripagata da ingratitudine e calunnie. Nel 1368 muore il padre. Nel 1370 avviene lo scambio dei cuori tra Caterina e Gesù. Nel 1371 si aggiungono a Caterina i primi discepoli, chiamati per scherno “caterinati”. Nel 1373 Caterina comincia ad indirizzare lettere a personalità di rilievo del mondo politico. Nel maggio del 1374 è a Firenze, dove acquista nuovi amici e discepoli. In questo stesso periodo le è dato come direttore spirituale fra Raimondo da Capua (suo biografo postumo). Nell’estate si prodiga a Siena per assistere gli appestati.

Nell’autunno è a Montepulciano. Nel 1375 viaggia a Pisa ed a Lucca, per dissuadere i capi delle due città dall’aderire alla lega antipapale. Il 1° aprile (in S.Cristina, Pisa) riceve le stimmate (invisibili). Si colloca in quest’anno l’eccezionale vicenda di Niccolò di Toldo, assistito da Caterina fin sul palco dell’esecuzione capitale. Nel 1376, a maggio, parte per Avignone, arrivando il 18 giugno; il 20 vede Gregorio XI, che si decide a partire per l’Italia il 13 settembre, passando da Genova, dove Caterina lo convince di nuovo a proseguire il viaggio per Roma (dove arriva il 17.1.1377).

Tornata a Siena, Caterina fonda il monastero di S. Maria degli Angeli, nel castello di Belcaro. In estate si reca in Val d’Orcia per pacificare due rami rivali dei Salimbeni e qui riceve quella straordinaria illuminazione sulla Verità che sta alla base del Dialogo; impara anche a scrivere.

Nel 1378, su incarico del Papa, va a Firenze per trattare la pace (ottenuta il 18 luglio). Frattanto Gregorio XI è morto (27 marzo) e gli succede Urbano VI (8 aprile), osteggiato nel collegio dei cardinali che (20 settembre) eleggono Clemente VII (Roberto di Ginevra): è l’inizio dello scisma d’occidente. Caterina, chiamata a Roma da Urbano VI (28 novembre), nel concistoro incoraggia fervorosamente il Pontefice ed i cardinali rimasti fedeli. Nel 1379 è intensa l’attività epistolare per dimostrare a principi, uomini politici ed ecclesiastici, la legittimità dell’elezione di Urbano VI. Caterina si consuma nel dolore per la Chiesa divisa: se ne trova un’eco nelle Orazioni che i discepoli colsero dalle sua labbra. La rivolta dei romani (1380) contro Urbano VI è per Caterina nuovo motivo di sofferenza. Quasi allo strenuo delle sue forze riesce ancora, sotto l’impeto della volontà, ad andare ogni mattina a S. Pietro e trascorrervi l’intera giornata in preghiera. Ma dalla metà di febbraio è immobilizzata a letto. Muore il 29 aprile 1380 sul mezzogiorno (da circa un mese ha compiuto 33 anni). E’ sepolta in S. Maria sopra Minerva. Successivamente Raimondo da Capua soddisferà il desiderio dei senesi portando a Siena il capo della Santa, tuttora in San Domenico. Il corpo, dal 1855, si trova sotto l’altare maggiore della Basilica minerviana a Roma.

Nel 1461 (29 giugno) Pio II (Enea Silvio Piccolomini, senese e già vescovo di Siena) proclama Caterina santa (festa: prima domenica di maggio; successivamente 30 aprile, ed oggi il 29 aprile, giorno del transito). Nel 1866 (8 marzo) Pio IX proclama Caterina compatrona di Roma. Nel 1939 (18 giugno) Caterina da Siena e S. Francesco d’Assisi sono proclamati da Pio XII patroni primari d’Italia. Nel 1970 (4 ottobre) Paolo VI riconosce a Caterina il titolo di Dottore della Chiesa Universale. Il 1.10.1999 Giovanni Paolo II proclama Caterina compatrona d’Europa.